No Motherland Without. Kim Yo-jong, Madre della Nazione e della propaganda

La mappa dei disertori (e dei morti)

Nordcoreano: Carlo Alberto Magnani.
Occidentale: Alex Isabelle.

Le vicende della Repubblica Democratica Popolare di Corea, alias la Corea del Nord, iniziano già all'indomani della Seconda Guerra Mondiale. Ci vorranno una cinquina d'anni perché i problemi iniziati come una semplice spartizione territoriale tra Unione Sovietica e Stati Uniti, e poi definitivamente esplosi con l'inconcludente Guerra di Corea, si cristallizzino nella forma che conosciamo bene: due Stati, separati dal confine più militarizzato al mondo e da una tregua militare più volte messa in discussione. A nord del 38° parallelo, che divide con precisione glaciale le due Coree, a prendere il potere è la dinastia dei Kim, nella persona del leader militare Kim Il-sung, che si ritrova per le mani un paese povero, ferito ed estremamente sottosviluppato. Riuscirà la disciplina della Juche a guidare la Corea del Nord attraverso i marosi della storia?

La partita si apre con la notizia che, dei tre principali centri abitati del paese, due sono senza elettricità: a Kaesong e Rason, infatti, già è un miracolo che ci sia l'acqua corrente, che comunque non è potabile. L'amministrazione Kim tuttavia non si perde d'animo e avvia rapidamente i lavori per ricostruire, quantomeno, le infrastrutture di Pyongyang. La proverbiale "Pyongyang speed", ovvero il modo di lavorare che bada più alla quantità che alla qualità dei risultati, si rivela immediatamente un passo falso: per evitare di incorrere in punizioni i supervisori dei vari cantieri comunicano dati fasulli circa l'avanzamento dei lavori, e alla prova dei fatti quasi nessuna delle nuove infrastrutture inaugurate risulta essere realmente operativa. Contemporaneamente si stringono i tempi per collettivizzare l'intera industria agricola del paese, cosa che nel breve periodo dà dei buoni risultati: dato l'interesse degli osservatori internazionali per lo stato del paese viene infatti creata la Regione turistica di Kŭmgangsan, che serve come specchio per le allodole, per far credere ai visitatori che in Corea del Nord si viva alla grande. Qui l'acqua corrente e l'elettricità quantomeno ci sono. Nel resto del paese ancora si muore di tifo, ma di questo problema si preferisce non parlare. 

La tratta dei disertori prende forma.
La tratta dei disertori prende forma.

Kim Jong-il, il figlio di Kim Il-sung, ancora infante, dimostra grande interesse per la macchina cinematografica, e dunque produce (così diranno le leggende) Il mare di sangue, epopea di revisionismo storico che riunisce la coscienza collettiva nel momento del bisogno. La propaganda dimostra di funzionare in modo eccellente: la gente crede nel Paradiso dei Lavoratori, per quanto ciò non faccia nulla per frenare la crisi, che ora si estende ai territori adiacenti Pyongyang.

A pochi anni dall'inizio della saga dei Kim il paese già risulta bloccato in una morsa di sottosviluppo che gli attira la pietà internazionale: grazie a ciò la Corea del Nord entra nel Movimento dei paesi non allineati, cosa che porta l'opinione pubblica globale a fare il tifo per i Kim, con grande smacco di un Occidente che vorrebbe invece che il paese collassasse nel più breve tempo possibile. E poco ci manca, perchè di lì a poche settimane due soldati americani vengono ammazzati mentre stanno abbattendo un albero lungo la zona smilitarizzata. La tensione esplode: la guerra non scoppia ma poco ci manca e la credibilità del governo nordcoreano precipita di colpo.

A Pyongyang non demordono: nuovi investimenti portano la città a svilupparsi ulteriormente. Di lì a un anno essa sarà definitivamente resa la Capitale del paese (che fino a quel momento era, ufficialmente, ancora Seoul). Dopo di che Kim Il-sung si monta la testa: dato che, di fronte a una crisi apparentemente infinita, i sentori di una diserzione generale verso l'Occidente cominciano a farsi seri, il governo del paese chiude i confini e vara la legge delle "tre generazioni di punizioni". In pratica se qualcuno dovesse essere arrestato mentre tenta la fuga dal paese verrà arrestato non solo lui, ma anche i suoi figli e i figli dei suoi figli, che sconteranno un imprigionamento a vita nelle ridenti carceri della Corea del Nord.

Si comincia a purgare la gente scomoda.
Si comincia a purgare la gente scomoda.

La notizia sconvolge gli animi e come unico risultato sprona i giovani che già sono fuori dal paese a non tornarci più: scoppia infatti la Rivoluzione Ungherese e diversi giovani coreani, con esperienze di combattimento, vi prendono parte. Una volta che questa viene repressa viene loro ordinato di rientrare in patria, ma in parecchi non ne vogliono sapere e colgono quest'occasione per scappare verso l'Ovest fintanto che c'è ancora tempo. Ovest che, constatando che il desiderio di fuggire dall'incubo nordcoreano evidentemente esiste, supporta finanziariamente l'istituzione di tratte a supporto dei disertori, le quali per il momento passano dalla Cina e puntano verso sud.

Intanto neanche in Corea del Sud si fanno mancare qualche slancio autoritario: una trentina di sudcoreani, accusati di avere illegalmente visitato Berlino Est e la Corea del Nord, vengono arrestati e torturati dall'amministrazione Park. Uno di essi dopo questa esperienza si convince della correttezza della causa nordcoreana e torna a nord del confine: la corrente internazionalista del governo, per via dei suoi trascorsi, lo nominerà parte dell'élite governativa del paese. Quella più vicina a Kim, invece, non desiderosa dell'attenzione internazionale, lo farà arrestare con l'accusa di essere una spia dell'ovest (che ironia) e purgare pochi mesi più tardi assieme al leader di quella corrente, Pak Hon-yong. La tragedia già si fa farsa, e c'è chi è lì per immortalarla: il giovane rampollo Kim Jong-il infatti continua a dedicarsi alla produzione cinematografica. Fa rapire due star del cinema sudcoreano, in rapido sviluppo anch'esso, e le mette alla direzione dell'industria cinematografica nazionale. L'economia nordcoreana è un macello, insomma, ma la cultura va a gonfie vele.

Il rapimento di Shin Sang-ok e Choi Eun-hee porta nuova linfa vitale al grande cinema nordcoreano.
Il rapimento di Shin Sang-ok e Choi Eun-hee
porta nuova linfa vitale
al grande cinema nordcoreano.

Mentre a Kaesong e Rason ancora non c'è traccia di una centrale elettrica Kim continua a sviluppare i territori attorno alla capitale, anche grazie a un forte contributo economico di provenienza sovietica. Questi contributi coprono, in verità, un tentativo da parte di URSS e Cina di influenzare dall'interno il destino del paese, facendo fuori Kim Il-sung e mettendo al suo posto una marionetta più controllabile. Quest'ultimo, tuttavia, annusa la faccenda e fa purgare in massa tutti i suoi oppositori politici, la cosiddetta "Fazione d'agosto", risolvendo il problema. Mentre i paesi socialisti litigano fra di loro, e mentre si cementa il culto della personalità di Kim Il-sung, l'Ovest aumenta gli investimenti sulla tratta dei disertori. Ed è giusto così perchè poco dopo vengono definitivamente fondati i campi di concentramento nordcoreani, che serviranno per reprimere tutti i dissidenti politici.

Dato che gli anni passano ma la Corea del Nord è ancora ferma alla preistoria viene istituito un piano di sette anni per lo sviluppo economico, in virtù del quale si moltiplicano gli investimenti nelle infrastrutture. La Cina, mettendo da parte i dissapori legati all'affaire della Fazione d'agosto, offre un aiuto economico, grazie al quale in varie regioni del paese comincia finalmente ad arrivare l'acqua potabile.

La cosa interessante è che la burocrazia legata a questi progetti infrastrutturali, in Corea del Nord, diventa un leviatano con una propria autonomia. Per esempio: con grandi festeggiamenti viene annunciata l'inaugurazione della centrale nucleare di Hamhung, progettata grazie al contributo di ingegneri della Germania Est. Finalmente c'è corrente elettrica per tutti. Tuttavia questo rapido sviluppo della città cozza con la progettualità legata al Movimento Chollima, un'iniziativa di promozione dello stacanovismo che doveva andare di pari passo con lo sviluppo di diverse infrastrutture rese però superflue dall'arrivo della centrale nucleare di Hamong. Le malelingue diranno che Kim Il-sung sia stato visto sclerare e borbottare cose sulla falsariga di "ma proprio lì lo dovevano fare 'sto cazzo di reattore?". Sta di fatto che il Movimento Chollima viene annullato: si torna a un progetto di ricostruzione di un esercito grande e forte. Di conseguenza le campagne si svuotano, le fabbriche pure e l'Hamyong del Sud, che aveva ricevuto forti incentivi negli anni precedenti, torna a essere una campagna periferica, disabitata e sottosviluppata.

Più o meno tutte le regioni del paese vengono raggiunte dall'energia elettrica.
Più o meno tutte le regioni del paese
vengono raggiunte dall'energia elettrica.

Finalmente (...in conseguenza di un errore del giocatore dell'Ovest) si riescono a sviluppare un pochino pure Kaesong e Rason, che tornano a essere centri vagamente produttivi. La gente viene mobilizzata in massa per trasformare queste città in luoghi moderni e funzionali. In conseguenza di questo spostamento di forza lavoro parte del paese va di nuovo incontro a blackout e altri problemi tecnici, ma poco importa: la lotta al tifo è oramai una sfida alla portata del Paradiso dei Lavoratori. Di colpo, mentre gli occidentali riescono a sviluppare appieno la tratta dei disertori, che ora passa dalla Cina e scende verso il sudest asiatico, avviene l'impensabile: le esportazioni della DPRK superano quelle della Corea del Sud. L'entusiasmo è tale che, quando a Seoul si organizzano i giochi olimpici invernali, Pyongyang si offre di collaborare. Vengono spesi parecchi quattrini per tentare di dare un'immagine decorosa del paese, se non che gli atleti nordcoreani si dimostrano impreparati e non raccolgono neanche una medaglia, portandosi a casa unicamente il ridicolo internazionale. Il prestigio dei Kim ne risente. Ciò permette a Kissinger di recarsi a Pechino per trattare con i vertici cinesi, i quali intercedono coi nordcoreani e li obbligano a eliminare il sistema di caste che permetteva loro di controllare in modo diretto la leadership del paese. Questi però fanno la pace coi russi, con cui non erano in buoni rapporti dai tempi dell'incidente della Fazione d'agosto, e riescono a raccogliere i soldi che servono per inaugurare la diga di Nampo, gigantesca impresa che rende la Corea del Nord ulteriormente autonoma sul piano energetico.

Come già accaduto in passato Kim Il-sung si monta la testa e, quando nelle vicinanze delle coste nordcoreane passa una nave americana, la USS Pueblo, intenta a occuparsi della sorveglianza elettronica dell'Unione Sovietica, questa viene catturata assieme a tutto il suo equipaggio. Il resto del mondo finalmente si capacita, grazie a questo minuscolo caso di cronaca, che ommioddio i nordcoreani sono dei pazzi sanguinari, signora mia dobbiamo proprio fare qualcosa, e quindi ecco che l'indice dell'opinione globale finalmente comincia a pendere verso l'Occidente. L'attenzione è ora concentrata sulla Corea del Nord. Kim Il-sung coglie la palla al balzo e ha l'idea: dà ordine di dare avvio allo sviluppo di missili capaci di veicolare armi nucleari, capendo che ciò porterà rispetto alla Nazione. Frattanto l'Occidente continua a spendere parecchio per far scappare un po' di disertori che spalino merda sul loro paese d'origine.

Mentre le esportazioni nordcoreane superano quelle sudcoreane Kissinger va ad ammorbidire Pechino.
Mentre le esportazioni nordcoreane
superano quelle sudcoreane
Kissinger va ad ammorbidire Pechino.

È in questo momento di tensione che ci lascia il Grande Leader. Il potere passa all'erede al trono Kim Jong-il. Contemporaneamente l'Unione Sovietica si dissolve: viene meno un importante, da poco ritrovato, alleato dei nordcoreani. E vengono meno i loro soldi.

Di conseguenza comincia a svilupparsi una grossa crisi alimentare, e Kim Jong-il, da uomo pratico ed esperto di vita qual è, decide di optare per delle misure di austerità: si chiede alla popolazione di mangiare solamente due pasti al giorno. La misura non fa nulla per contenere la fame sempre più dilagante, e offre piuttosto dei validi argomenti a chi sta pensando di fare le valigie. Corea del Sud e Giappone, tuttavia, a dispetto delle direttive del governo di George Bush sr., offrono aiuti, di fatto risolvendo la crisi alimentare dilagante per mezzo dei loro contributi. L'Occidente è furioso, ma non cessa di finanziare la tratta dei disertori.

Carter guida i tentativi diplomatici.
Carter guida i tentativi diplomatici.

Kim Jong-il è un fan del cinema con le esplosioni, quindi procede a tutto spiano con le ricerche balistiche. I primi risultati sono poco promettenti, ma le infrastrutture del paese continuano a svilupparsi, cosa che indirettamente aiuta anche lo sviluppo del progetto missilistico. Meno utili si dimostrano i lavori forzati delle decine di migliaia di persone internate nei campi di concentramento, che comunque continuano a offrire pretesti all'Occidente per portare disertori fuori di lì. Molto ingombrante si rivela inoltre la crisi alimentare, che riprende a pieno regime, vanificando gli sforzi di Giappone e Corea del Sud per non far morire di fame queste povere persone. Persino l'ex Presidente americano Jimmy Carter visita il paese per mostrarsi aperto a delle trattative. Mentre i diplomatici fanno il loro lavoro gli artefici del destino del mondo continuano a fare il loro: gli occidentali seguitano a finanziare il sabotaggio delle infrastrutture nordcoreane, mentre nel Paradiso di Lavoratori procedono a pieno regime i test balistici. Per impressionare Carter viene fatto finalmente il primo test serio, tramesso in diretta internazionale: il lancio del primo dei satelliti Kwangmyosong. Il lancio ha successo, e nel clamore internazionale Jimmy Carter se ne torna a casa con un'espressione un po' preoccupata. In seguito al suo consiglio verrà dato ordine di avviare delle esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud, mentre dal lato nordcoreano verranno spediti in orbita altri quattro satelliti analoghi: il progetto sarà considerato un successo. Il prestigio della dinastia Kim cresce, nonostante le forze della natura cospirino contro di essa: il fiume Yalu, infatti, esonda, causando centinaia di morti, a cui ne faranno seguito altre migliaia per via della distruzione delle superfici agrigole e delle dighe che tenevano vivo il paese. I lavori di ricostruzione delle infrastrutture si preannunciano lunghi.

Entra in scena la Madre della Nazione, la best waifu Kim Yo-jong-chan.
Entra in scena la Madre della Nazione,
la best waifu Kim Yo-jong-chan.

Cresce, dunque, la tensione internazionale. La Mongolia se ne tira fuori, cominciando a sorvegliare attivamente le aree desertiche in cui a volte passano i disertori nordcoreani. Ma ciò che più di tutto si rivela essere un bastone tra le ruote di chi sostiene la diserzione è l'arrivo al potere di una donna: Kim Yo-jong. La sorella minore di Kim Jong-un, e dunque la figlia cadetta del Caro Leader Kim Jong-il, ancora vivo, ascende infatti alle alte sfere dell'amministrazione del paese, prendendo in gestione dal padre l'ufficio della propaganda, e si rivela essere ciò di cui il popolo ha bisogno: un simbolo di progresso, di unità, di fede nella Juche. La Corea del Nord trova quel che da decenni serviva per produrre uno straccio di unità nazionale: il flusso di disertori verso l'Occidente è frenato, e i soldi da spendere per convincerli a percorrere tutta la lunghissima tratta verso il sud-est asiatico aumentano di parecchio. Anche perché pure la Thailandia chiude i confini, e quindi per arrivare in Corea del Sud adesso bisogna passare dalla Malesia, cosa che allunga ulteriormente la lunghezza del percorso, e dunque la quantità di persone che bisogna corrompere per far giungere sani e salvi i disertori al Sud. I nordcoreani si chiedono se avere una donna nel gabinetto di governo sia una cosa saggia, mentre gli occidentali si cagano addosso con rabbia perchè sanno benissimo che con questo giochetto da quattro soldi i nordcoreani sono riusciti dove generazioni di governi democratici hanno fallito: avere una donna capace, ammirata e forte in una posizione di potere. Pur disperando le amministrazioni occidentali continuano comunque a crederci: viene prodotto un reality show, in Corea del Sud, sulle vite dei disertori.

Al nord pensano già ad altro: dato che tira aria di guerra viene sviluppata un'intera città in miniatura nei sotterranei di Pyongyang, dove vengono spostate numerose infrastrutture e stabilimenti di ricerca. Viene anche fatto un nuovo test balistico, ma lo Hwasong-15 esplode a mezz'aria dimostrando che la ricerca ha ancora da fare un po' di strada. Qualcuno in America si chiede se il missile potesse essere in grado di raggiungere gli Stati Uniti; viene osservato che esso, inoltre, sembri essere basato su certi vecchi progetti sovietici. La stampa internazionale accusa la Russia di averli forniti ai nordcoreani, ma loro di rimando accusano l'Ucraina.

La distopia si fa realtà.
La distopia si fa realtà.

Mentre il resto del mondo si concentra sull'invidia del missile i nordcoreani non stanno con le mani in tasca, inaugurando Faithful Servant 2.0, algoritmo che contribuisce alla gestione del rango sociale di tutti i cittadini nordcoreani, e rinnovano gli sviluppi di un servizio segreto capace di monitorare i cittadini che potrebbero pensare di svignarsela. A dimostrazione che la tensione internazionale sia alle stelle scoppia addirittura un piccolo caso bellico: una nave sudcoreana compie delle esercitazioni, sparando dei colpi in una zona di mare che la Corea del Nord rivendica come propri. Una nave militare nordcoreana risponde allora al fuoco, per poi bombardare con centosettanta cannonate un isolotto sudcoreano nelle vicinanze. Muoiono quattro persone, dopo di che la marina sudcoreana risponde, e non è dato sapere a quanto ammontino le perdite nordcoreane.

Con l'arrivo di Kim Yo-jong le prospettive di disertori e dissidenti si fanno cupe.
Con l'arrivo di Kim Yo-jong le prospettive
di disertori e dissidenti si fanno cupe.

L'Occidente marcerà un po' su questo "bombardamento di Yeonpyeong", facendo circolare al Nord un certo quantitativo di volantini contenenti propaganda anti-governativa, nonché di chiavette USB contenenti informazioni sullo stile di vita occidentale, operazione che comincia a creare una nuova generazione di dissidenti politici. Ma è tutta fuffa: curiosamente s'inverte, infatti, il senso di marcia dei disertori: qualcuno di essi ritorna in Corea del Nord proprio nel momento in cui la Mongolia allenta la stretta sui confini, mentre portare disertori dall'altra parte, ormai, grazie al contributo di Kim Yo-jong è diventata un'operazione lenta, costosa e tediosa. A coronare l'insuccesso di questi anni, infine, i dissidenti politici e tutte le loro famiglie passate, presenti e future vengono arrestati in massa e condotti nei campi di concentramento.

Il missile a tre stadi F U N Z I O N A.
Il missile a tre stadi F U N Z I O N A.

Ci dovrebbero passare il resto dei loro giorni, ma di lì a pochi anni, con la fine dell'armistizio tra le due Coree che di fatto, ufficialmente, mette le parola fine alla tregua della Guerra di Corea, la tensione globale raggiunge un punto di rottura. Di conseguenza i Kim devono fare qualcosa per rassicurare l'opinione pubblica globale, e si sceglie di mostrarsi un paese moderno chiudendo i campi di concentramento. Cosa ne venga fatto dei dissidenti politici all'interno non è dato saperlo, perché non ritornano sul tabellone. E come celebrare questa ritrovata modernità? Come fanno gli occidentali: con i fuochi d'artificio. Si procede allora con un test missilistico, naturalmente. Lo Hwasong-14 riesce, a differenza del suo parente quasi omonimo, a raggiungere l'alta quota, e quindi a dimostrare che la ricerca balistica nordcoreana sta riuscendo a produrre armi capaci di raggiungere l'intero globo terracqueo. Mentre, grazie a ciò, il prestigio dei Kim cresce la Cina offre aiuti economici alla Corea del Nord, perchè tutto sommato a Pechino piace la direzione che ha preso la DPRK nello scacchiere internazionale. A nulla serve la Nordpolitik, il tentativo di avvicinamento tra le due Coree portato avanti dal presidente sudcoreano Roh Tae-woo: ormai è chiaro che l'unica cosa che faccia ragionare gli occidentali è la paura che i nordcoreani sappiano produrre un missile nucleare intercontinentale. E quindi si ignora tutto il resto e si punta tutto sullo sviluppo del programma balistico, arrivando nel giro di pochi anni a un ultimo, definitivo, test di lancio: un ultimo missile a tre stadi viene sparato fuori dall'atmosfera, e riesce con successo a sorvolare il Giappone, dimostrandosi perfettamente in grado di raggiungere anche i territori americani.

Tutto ciò cementa definitivamente il prestigio della casata dei Kim. Con l'arma nucleare ormai a piena disposizione della Corea del Nord la minaccia di un intervento militare ai danni del paese è sventata. Parimenti la figura di Kim Yo-jong, giovane figlia del Caro Leader Kim Jong-il (mai morto, in questa partita) a capo dell'ufficio di propaganda, si dimostra l'elemento carismatico chiave per contenere il dissenso politico nel paese. Paese che è finalmente uscito dalla sua bolla di crisi eterna: il tifo è sconfitto, la fame pure. La fine dell'URSS, che sembrava avrebbe condannato il paese alla morte termica, ha invece dimostrato che la DPRK può riuscire a cavarsela anche con un limitato apporto di contributi internazionali. In definitiva il paese è stabile, la propaganda funziona e i fondi occidentali spesi per fare collassare la Corea del Nord sono stati buttati nel cesso.

Vuoi leggere altri racconti? Clicca qui per l'elenco completo.

I segnalini che indicano se certi eventi ricorrenti sono stati giocati.

Carte legacy.

Il tabellone verso la tarda partita.

Commenti

Post popolari in questo blog

The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 1 di 6)

Brotherhood & Unity. La sacca di Sarajevo

The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 3 di 6)