The Mission. Dei copti e della loro naturale tendenza verso l'eresia (parte 5 di 6)
L'Impero Romano ha vacillato, sotto la spinta di un'orda di popolazione barbare che hanno saccheggiato Roma, fatto scempio del titolo d'Imperatore, e limato sensibilmente i confini imperiali. Un forte sostegno, sia economico che fattuale, da parte dei cristiani alla causa romana, tuttavia, è riuscito ad arginare i danni sia in Mauretania Tingitana, dove i Vandali ancora se ne stanno a casa loro, che in Etiopia, dove i clan Himyar, a dispetto di una prima avanzata, sono stati ricacciati nel deserto dai regni della Nubia. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che in questa partita, a partire dall'avvento di Costanzo II e fino alla venuta di Gregorio Magno, il cristianesimo è stato una religione guerriera, che non ha disdegnato l'uso delle armi al fine della tutela della propria dottrina.
Non è detto che queste armi si rivelino in grado di sconfiggere il prossimo nemico in arrivo, però, poichè stavolta il cristianesimo affronterà una minaccia proveniente dall'interno: una nuova religione abramitica si va infatti diffondendo, ancora una volta, dal Medio Oriente...
Quinta era. L'avvento dell'Islam (631 DC - 750 DC)
Un giorno i missionari del mondo cristiano si svegliano con una notizia. L'Imperatore, Eraclio I, è morto di idropisia, e quello nuovo, Costantino III, è eretico. E vabbè, niente di strano, ormai ci sono abituati alla gente che si fa chiamare "Costantino". Toccherà passare altri trent'anni a discutere di quanti angeli possono ballare sulla capocchia di uno spillo, poi tutto tornerà a posto e si potrà tornare a fare un po' di sano lavoro missionario.
I prossimi quattro turni si prospettano pesantucci. |
Poi arriva la novità. Costantino III non è un fedele del culto di Iside, come diversi suoi predecessori. Anzi, il culto di Iside si è ora completamente estinto. Bene così, dice qualcuno. Ma il fatto è che Costantino III sostiene che sì, Dio esiste, e blablabla. Ma sostiene anche che il suo vero messia sia un altro, e si chiama Maometto.
Un patto da incubo argina la guerra da Alessandria in giù. |
Le donne della scismatica Antiochia si riuniscono attorno alla Bibbia per non perdere la fede nel pieno dell'occupazione jihadista. |
Siamo al primo turno di islam e già la situazione è andata a puttane, ma c'è un lato positivo: come dicevo in questo momento la Jihad è una roba confusa, nella quale non si da ancora la caccia ai cristiani. Questi ultimi, dunque, cominciano a cagarsi addosso al pensiero di ciò che accadrà quando questo periodo rivoluzionario sarà terminato, ma fino ad allora possono continuare a professare liberamente la propria fede. Il che mi da, quantomeno, tempo per agire.
Da dove cominciare? Da un nuovo concilio ecumenico, ovviamente. Occorre organizzarne uno al più presto. In fretta e furia i vertici delle quattro Chiese non scismatiche si preparano per organizzare il Terzo Concilio di Costantinopoli, qualcosa che non si riveli una farsa come fu invece il Secondo. La speranza è quella di fare la pace coi copti, ma i loro progetti vanno a rotoli quando niente popò di meno che l'Imperatore dei Romani, il musulmano Costantino III, ci mette lo zampino. Questi impedisce l'organizzazione di un Concilio sul quale la Missione aveva investito fior di quattrini. Vi ricordate quei melchiti? Servivano a darmi dei bonus al tiro per ricucire lo scisma della Chiesa Miafisita Copta, ma dato che il Concilio salta non posso farlo, quel tiro.
I Vandali si prendono la Mauretania Tingitana. L'Impero Romano annaspa. |
L'armata romana si accinge a difendere Tripoli assieme alle comunità locali, che sono pagane ma comunque propense al martirio. |
Di fronte a un Impero Romano ormai cancellato dalla mappa sembra che l'unica speranza per i cristiani risieda in cui quei popoli barbari propensi a farsi convertire al cristianesimo, come già accaduto coi Sassoni. Si tenta l'impresa: il vescovo di Antiochia lascia la città mescolandosi alla folla di jihadisti, raggiunge l'Armenia e supera il confine presieduto dai Cazari, conducendo una campagna di conversione rapida che ottiene un certo successo presso la Georgia e l'Alania. Si esborsa una gran quantità di denaro per incontrare i vertici religiosi dei Cazari, che però, nonostante le masse già convertite nei loro territori, non si lasciano fregare e restano pagane. La situazione è nera, e si opta per una mossa tanto scellerata quanto disperata. Le reliquie di San Giacomo e di San Barnaba vengono vendute a dei nobili, in cambio di una modesta quantità di denaro, subito reinvestita in un secondo tentativo di conversione dei Cazari... ancora una volta fallimentare. L'ultimo sacrificio di Giacomo e di Barnaba è stato, insomma, del tutto inutile, e le comunità di Georgia e l'Alania, a questo punto ancora sotto il controllo di un popolo pagano, cedono all'apostasia. Nel frattempo solo la circolazione della Bibbia riesce a portare un po' di speranza alle comunità in Tingitana, che non demordono e restano fedeli, e a Kashgar, attualmente libera dal controllo sia dei Turchi che degli jihadisti, che viene perciò convertita.
Oddone I d'Aquitania non si sposta. |
I Turchi intanto non mollano: si prendono ancora una volta Kashgar e l'India, sottraendo questa al controllo degli jihadisti. Tuttavia qualche anno dopo questi rispondono riconquistando India, Kashgar e Mongolia... e occupando di fatto la totalità dell'Asia. I Turchi sono cancellati dalla mappa.
Il vescovo della Grecia, uomo intraprendente, decide a questo punto che convertire i Bulgari potrebbe essere una soluzione per salvare il cristianesimo ortodosso. Egli viaggia fino a Costanopoli, che viene FINALMENTE, per la prima volta in tutta la partita, visitata da un vero missionario, e convertita al Cristianesimo. Si procede verso il Danubio, dove il vescovo trova l'amore, ma dopo qualche andirivieni geografico soggioga i propri impulsi, ritornando nei territori che furono degli avari e convertendoli. Egli viaggia poi fino a Kiev, dove incontra i vertici dei popoli bulgari... fallendo nel tentativo di convertirli. È solo l'intervento di Giovanni Crisostomo, grande teologo che dedica la totalità del proprio operato missionario all'area ortodossa, a evitare che tutti questi territori occupati dai bulgari, pagani, vadano incontro a un'apostasia di massa.
Male male. |
Non lontano da lì, intanto, l'Albania, timidamente, viene raggiunta dalla Bibbia e abbraccia il cristianesimo, fatto che scalda il cuore dei missionari in giro per il mondo, specie considerato ciò che sta per avvenire. La Jihad, dopo essere esplosa con estrema violenza, sembra avere terminato il proprio potenziale. Questo fatto è positivo solo in apparenza: i territori che essa ha raggiunto saranno infatti interessati dall'influenza del Califfato Abbaside, che adesso spenderà molte energie per eliminare le popolazioni cristiane all'interno dei propri confini.
Per i missionari si prospettano tempi bui. Vediamo quanto tra una settimana, nella sesta e ultima parte di questo report, in cui la lotta religiosa converge definitivamente nella geopolitica internazionale.
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